A tavola
Come nel resto della zona, la cucina bosniaca è molto simile a quella degli altri Paesi balcanici. Ovvero: ricca di influenze di tipo orientale, con qualche spruzzata di tradizione ottomana. Insomma, c’è un po’ di tutto. Molto facile da trovare è il kebab e il bosanski lonac, piatto simile a uno stufato nel quale la carne di montone è mescolata a cavolo e paprica. Oppure il burek, una torta composta da strati di formaggio e carne; e la pida, una specie di piadina ripiena di carne trita. C’è poi tutto un capitolo sulle minestre. Come la trahana (con la pasta fatta a mano in casa); la pasulj corba (con fagioli, in alcuni casi anche con salumi); la kupus corba (minestra di cavolo dal sapore acido); la begova corba (con pollo, uova e verdure); il bosanski lonac (con diversi tipi di verdure e di carne, tranne il maiale, tagliati a pezzi di dimensione non piccola); la bamija (con una verdura tipica del luogo).
Prodotti tipici
Una delle peculiarità della zona è il formaggio: quello detto “del sacco”, con latte crudo di pecora o vacca, conservato appunto in un sacco di pelle di pecora affumicata, da cui prende il nome. Può pesare da 30 a 60 chili, a seconda delle dimensioni dell’ovino. In Bosnia si può trovare anche dell’ottima acquavite di prugna, la slivovica. Nell’artigianato, meritano gli oggetti in legno e rame o le camicie e le tovaglie ricamate con trame particolari.
Personaggi celebri
Lo scrittore bosniaco più noto è Ivo Andric (Travnik 9 ottobre 1892 – Belgrado, 13 marzo 1975), vincitore del premio Nobel e autore de Il ponte sulla Drina, primo libro di una trilogia di romanzi storici.
Da leggere
La tradizionale letteratura bosniaca, e serba in generale, è intrisa di racconti nazionalistici e patriottici. Non è però il caso di Predrag Matvejevi, autore di diversi saggi (Breviario mediterraneo, 2004) e opere di narrativa che in parte riflettono sull’improvvisa esplosione di un mondo che sembrava assestato nella sua pacifica convivenza. Riflette sull’attuale situazione della zona, con toni calmi e pacati, il poeta Izet Sarajli, autore di una trentina di raccolte, tra le quali spiccano Il libro degli addii e Diario di guerra di Sarajevo. Entrambi gli autori sono fondamentali per provare a entrare in una cultura che ha vissuto divisioni e sofferenze. E per capirne, anche, l’orgoglio e la tenacia.
Se vuoi unirti a noi per scoprire una destinazione di viaggio fuori dai sentieri battuti, la Bosnia ed Erzegovina è un’opzione eccellente: un paese con molto da vedere e da fare.