Una mostra unica ed emozionante
Casa delle Esposizioni
31/10/2020
QUOTA € 40,00 PUNTI RITROVO E ORARI PARTENZA SAN DONA/uscita casello Noventa (minimo 4 persone) ore 13h45 PORTOGRUARO/Winner 14h05 PORDENONE/parcheggio Fiera Sud 14h25 UDINE/Friulmarket Campoformido 15h05 INGRESSO MOSTRA ore 16h00 LA QUOTA COMPRENDE: viaggio a/r in pullman GT o mezzi VAN 9 posti - diritti di prenotazione ed ingresso mostra 'NULLA è PERDUTO' presso casa Esposizioni di Illegio assistenza guidata nel percorso di visita e di accompagnatore LIRA VIAGGI - assicurazioni RC di viaggio. Al termine della visita, rientro ai luoghi di provenienza.
Precauzioni emergenza COVID Il viaggio sarà effettuato con numero ridotto di partecipanti e nel rispetto delle normative nazionali e regionali sul trasporto passeggeri Prima della partenza verrà misurata la temperatura corporea con termo scanner Gel igienizzante mani sarà reso disponibile sul bus o van Il viaggio dovrà essere effettuato con mascherina personale
Una mostra assolutamente UNICA nella sua particolarità e un messaggio messaggio forte e appassionato «Nulla è perduto»: l’incanto davanti a opere perdute, tornate alla luce grazie alle tecnologie di Factum Arte, l’organizzazione d
LA MOSTRA – Una mostra assolutamente UNICA nella sua particolarità e un messaggio messaggio forte e appassionato «Nulla è perduto»: l’incanto davanti a opere perdute, tornate alla luce grazie alle tecnologie di Factum Arte, l’organizzazione diretta da Adam Lowe a Madrid e dedicata a valorizzare l’arte con arte. Attraverso l’impegno di una squadra di storici, artisti, restauratori ed esperti di software 3D, le sette opere sono tornate in vita sotto forma di rimaterializzazioni capaci di restituire ogni dettaglio degli originali scomparsi, compresa la tridimensionalità delle pennellate sulla superficie pittorica, con una resa che ha dello spettacolare e pare arduo distinguere dal dipinto originale.
Quattrodici opere da ammirare, accompagnate da un apparato di foto di corredo, in un allestimento di gradevole eleganza e in un itinerario che suscita stupore poiché mette a contatto con opere che nessuno avrebbe mai pensato di poter vedere. Opere distrutte o perdute, ma poi ritrovate o risorte. Alcune sono state rubate e non vi è più stata traccia di esse. Altre sono andate in cenere a causa di devastazioni o di guerre o deplorevoli incidenti. Altre ancora sono rimaste dimenticate in un oblio di secoli, sebbene vi fosse notizia della loro esistenza che, da un certo punto in poi, aveva fatto perdere le tracce di sé. In mostra a Illegio si potranno rivedere opere autentiche, rimaste nell’ombra e ora riemerse: due sculture del 1492 di Domenico da Tolmezzo, un tempo nella Pieve di Illegio e rubate nel 1968 ma felicemente ritrovate alcuni mesi or sono; una Buona Ventura uscita tra il 1613 e il 1614 dalla casa romana del Cardinale Francesco Maria Del Monte, perfetta replica della prima ora di quella dipinta da Caravaggio, appena restaurata e probabilmente da ascrivere alla mano di un fiammingo all’opera in quel momento accanto a Caravaggio. Si aggiunge a queste un’opera di grandissimo interesse: Le Restaurant de la Sirène à Asnièrs, un olio su tela rimasto segreto fino ad oggi, analizzato per poterne individuare scientificamente l’età verso il 1880-1890, con caratteristiche di stesura veloce e affascinante, tali da far pensare al bozzetto dell’omonima opera di Vincent Van Gogh del 1887, oggi esposta al Museo D’Orsay a Parigi, tipica della sua fase impressionista. Illegio vuole portare alla luce quest’opera non solo perché venga conosciuta e giudicata dagli occhi dei visitatori e degli esperti, ma anche per attuare durante la mostra una campagna diagnostica avanzatissima, in modo da trovare la soluzione, per quanto possibile, del mistero di questo quadro.
Proprio per fare chiarezza, la mostra di Illegio ha pianificato l’acquisizione di macrofotografie e di fotografie condotte a luce radente, un’indagine della fluorescenza indotta da radiazione UV, utile a identificare i differenti materiali utilizzati, la riflettografia infrarossa, l’indagine radiografica, l’analisi di fluorescenza dei raggi X, un microprelievo per studiare la stratigrafia del dipinto e a quel punto un approfondito confronto con la tecnica esecutiva e i materiali riscontrati sui dipinti di certa attribuzione a Van Gogh, specialmente per quanto riguarda le opere del pittore ascrivibili agli anni del primo soggiorno di Asnières. Se l’opera in mostra si confermasse degli stessi anni del dipinto al Museo D’Orsay e pienamente compatibile con materie e tecniche proprie di Van Gogh, saremmo davanti alla riscoperta di un suo bozzetto perduto e inedito, che Illegio riporta alla luce. Il dipinto risale alla fase di particolare interesse da parte di Van Gogh per i pittori impressionisti, dai quali peraltro egli si discosterà quasi subito dando un carattere inconfondibile alla sua pittura, come già abbiamo avuto modo di considerare davanti al Vaso con cinque girasoli. Van Gogh viveva ad Asnièrs, alla perfieria di Parigi, con il fratello Theo, in ricerca di un ambiente connotato da una prossimità con l’innocenza e con la trasparenza spirituale di cui avvertiva l’acuto bisogno interiore. Per miseria, Vincent non poteva permettersi nemmeno di raggiungere alcuni luoghi suggestivi, più lontani, che altri pittori del tempo frequentavano alla ricerca di scorci suggestivi e di ispirazione; perciò ad Asnièrs il suo pennello fissa ponti, prati, perfino il ristorante davanti a casa sua, questo del quadro. Dipingere locali pubblici era abitudine ricorrente in molti pittori dell’impressionismo, editi alla rappresentazione della joy de vivre con i suoi balli e i suoi affollamenti, talvolta attraversati da qualche solitudine. Van Gogh invece coglie l’esterno del ristorante, qualche figura appena accennata, con uno studio delizioso sulla luce e sulla scomposizione vivace delle forme e dei colori, ma anche suggerendo un senso di silenzio misterioso, come se davvero ristoratore non potesse essere il chiasso festaiolo e frivolo che si va a cercare là dentro, ma quella grazia di ben altro genere che sta altrove e che conduce l’uomo non dentro un locale ma dentro se stesso. Questo, si sa, è stato in fondo il tema unico di tutta la pittura di Vincent Van Gogh.
Gli altri nomi della storia dell’arte ammirabili a Illegio in questa serie sono davvero importanti: Johannes Vermeer, Vincent Van Gogh, Franz Marc, Gustav Klimt, Tamara de Lempicka, Claude Monet, Graham Sutherland.
La mostra infine presenta la rimaterializzazione di due vetrate del XII secolo della facciata occidentale della Cattedrale di Chartres – opera sublime e accuratissima ricreata dai maestri vetrai Tomanin di San Bellino –, e il San Matteo e l’angelo realizzato da Michelangelo Merisi detto Caravaggio con una storia avvincente e poi perduto tra le fiamme di Berlino a inizio maggio 1945, quando l’Armata Rossa conquistava la città esausta: la tela di Caravaggio è stata rigenerata dalla mano eccezionale di un artista di Helsinki, Antero Kahila, capace di rimettere in atto perfettamente la tecnica del maestro.
In mostra sono esposte anche due riproduzioni delle opere correlative di Caravaggio, cioè La Vocazione di San Matteo e Il Martirio di San Matteo realizzate da Haltadefinizione, tech-company di Franco Cosimo Panini Editore, specializzata nella riproduzione di opere d’arte in Gigapixel.
“Haltadefinizione”, spiega il founder Luca Ponzio, “ha tra i suoi obiettivi la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale che passa anche attraverso la digitalizzazione delle opere d’arte in Gigapixel, ovvero a una risoluzione che consente ingrandimenti di gran lunga superiori rispetto a ciò che l’occhio umano può percepire, con una resa di colori, toni, dettagli e nitidezza non altrimenti raggiungibili. Grazie a questa tecnologia, è possibile riprodurre e stampare l’opera d’arte fedelmente e l’immagine riprodotta può essere impiegata per la sua diffusione e valorizzazione, come nel caso della mostra a Illegio. Molte realtà ci contattano per rendere possibile una mostra che altrimenti sarebbe impossibile. Quando un’opera non si può spostare fisicamente o quando non ci sono le condizioni per poterla avere nel proprio allestimento, la riproduzione fedele ad alta definizione è la soluzione ottimale”.
‘Nulla è perduto’ diventerà per i visitatori un viaggio nella storia europea, specialmente di quella in cui l’Europa ha concentrato le più intense prove della sua grandezza e delle sue crisi e contraddizioni, quella del XX secolo. Anche per questo la mostra susciterà stupore: perché in quei nomi d’artista e nelle loro opere ritrovate o rimaterializzate sarà possibile rileggere la traiettoria spirituale profonda dell’Occidente contemporaneo e cogliere le principali domande che, affiorando sulla superficie dei dipinti, provengono dal cuore dell’uomo.
COVID-19 – DPCM 26/10/2020 - VIAGGI UN ACCORDO DI RESPONSABILITA’ CONDIVISA Partecipare ai nostri viaggi comporta necessariamente vicinanza ad altre persone, condivisione di momenti insieme, in corso di viaggio per raggiungere la destinazione, durante le visite, quando si è seduti a tavola. Il DPCM entrato in vigore il 26/10/2020 pone dei consigli in merito agli spostamenti, non li vieta. Molti di Voi ci hanno chiesto di non annullare le iniziative in programma da qui al 24/11/20 (termine DPCM in corso). Abbiamo deciso di continuare. Con tutti coloro che sono iscritti alle prossime uscite, vogliamo condividere un accordo di responsabilità. Se intorno alle nostre vite, le persone che frequentiamo, i nostri conviventi o famigliari, nipoti a scuola, ci sono delle situazioni che possono indurci a nutrire qualche dubbio sulle conseguenze di un contatto avvenuto, se abbiamo uno stato di salute non ottimale, se abbiamo o siamo reduci negli ultimi giorni da sintomi legati a normali influenze di stagione, se abbiamo un qualsiasi altro elemento che possa indurci ad adottare giuste e responsabili cautele, chiamateci! Vi ascolteremo con attenzione e massima riservatezza, troveremo una soluzione condivisa e giusta. Vogliamo continuare a realizzare i nostri viaggi, ma con condizioni di sicurezza le più rassicuranti possibile: riteniamo esserci le premesse per farlo, ma c’è bisogno di una importante collaborazione reciproca. Se le condizioni dovessero essere tali da indurci a ritenere inutile mantenere vive le aspettative di una partenza, saremo noi per primi a comunicarvelo. Lo spirito è quello di esserci e di continuare, fino a quando sarà possibile, con grande responsabilità e nonostante tutto. Vi salutiamo con viva cordialità Massimo Zamparo e lo Staff di LIRA VIAGGI Portogruaro