ROVIGO, Palazzo Roverella
e l’Italia
L'Italia com'era
24/01/2025
200 fotografie e numerosi documenti per raccontare il rapporto tra Henri Cartier Bresson e l’Italia
La mostra, composta anche da numerose opere vintage provenienti dalla Fondation Cartier-Bresson, ripercorre le tappe di
un rapporto iniziato prestissimo, già negli anni Trenta, e proseguito sino al momento in cui Cartier-Bresson ha
abbandonato la fotografia, negli anni Settanta.
Dal primo viaggio italiano di Cartier-Bresson negli anni Trenta, in compagnia dell’amico André Pieyre de Mandiargues,
poeta e scrittore, e della sua compagna, la pittrice Leonor Fini, in cui scatta alcune delle sue immagini più famose, al
secondo viaggio negli anni Cinquanta in Abruzzo e Lucania sulle tracce di Carlo Levi, proseguendo con i servizi per le riviste illustrate dell’epoca, tra cui “Holiday” e “Harper’s Bazaar”, dedicati soprattutto a Roma, Napoli, Venezia, per concludere, nuovamente a Matera un vero e proprio ritorno sui luoghi frequentati vent’anni prima, in cui è facile leggere l’avanzare della modernità e la persistenza delle identità locali.
200 fotografie e numerosi documenti – giornali, riviste, volumi, lettere -, documentano, per la prima volta, in maniera
esaustiva e approfondita il rapporto tra colui che è stato definito “l’occhio del secolo” e l’Italia.
La mostra, promossa da Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, Comune di Rovigo e Accademia dei Concordi, con il sostegno di Intesa Sanpaolo, è realizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione CAMERA – Centro Italiano per la Fotograa di Torino, con la curatela di Clément Chéroux, e Walter Guadagnini, direttori delle rispettive Fondazioni.