VENETO
Alla scoperta di territori vicini
COLLI BERICI e
PICCOLE DOLOMITI VICENTINE
Colli Berici, mulini e ciliegi in fiore. VALLI DEL PASUBIO: storia e panorami selvaggi. ALTOPIANO DI ASIAGO: malghe, campanili e panorami
2 giorni
dal 28/03/2025 al 29/03/2025
€ 260,00
VAN 9 posti da UD/PN, Portogruaro, TV/Mestre

 

PROGRAMMA di massima

1° gg – COLLI BERICI VICENTINI: Il borgo medievale di COSTOZZA, case rupestri e i molini della VALLE DEL CALTO, la fioritura dei ciliegi in VAL GRANELLA, il borgo di ZOVENCEDO, il LAGO DI FIMON

2° gg – VALLI e PICCOLE DOLOMITI VICENTINE: la strada statale 46 del Pasubio con RECOARO TERMEVALLI DEL PASUBIO, l’Ossario dedicato ai caduti della 1a Guerra, i paesaggi mozzafiato della selvaggia VAL ARSA, le valli a est del Pasubio lungo la SP 46. L’ALTOPIANO DI ASIAGO: un  itinerario attraverso i paesaggi, malghe, sacrari, località e punti panoramici dell’Altopiano dei 7 Comuni

LA QUOTA COMPRENDE: viaggio con VAN 9 posti, sistemazione in hotel/B&B, pernottamento e colazione, accompagnatore/tour leader e autista, assicurazioni RC. NON COMPRENDE: pasti, quanto non indicato.

Supplemento singola € 30,00 – Assicurazione annullamento viaggio€ 10,00

COLLI BERICI

Formatisi sul fondo di un antico mare, nell’arco di almeno un centinaio di milioni di anni, i Colli Berici risaltano nettamente, a sud di Vicenza, sulla pianura alluvionale, con una forma di parallelogramma, il cui asse maggiore, orientato in direzione nord/nordestsud/sudovest, è lungo circa 24 km, e con una superficie complessiva di circa 165 kq.

Il rilievo presenta un profilo omogeneamente arcuato, piuttosto compatto e non molto elevato sul livello della pianura.

Appartengono ai Colli Berici anche alcune modeste colline, che sorgono isolate nella pianura: a nord, la collina di Altavilla Vicentina; a ovest, il Monticello di Fara presso Sarego; a est, le colline di Montegalda, mentre il Monticello di Barbarano Vicentino e le colline di Albettone e di Lovertino, situate a sudest dei Berici, rappresentano il naturale collegamento geografico e soprattutto geologico con i vicini Colli Euganei.

I contorni dei rilievo berico appaiono più o meno frastagliati su ogni lato, con rientranze e sinuosità, promontori e sporgenze, vallette o semplici incisioni sui fianchi, i caratteristici scaranti.

I versanti sono ovunque piuttosto dolci e rettilinei, con pendenze omogenee, appena interrotte in qualche punto da un salto di roccia, fatta eccezione per il lato sudorientale, che presenta, nel tratto tra Costozza di Longare e San Donato di Villaga, una sequenza pressochè continua di nude e verticali pareti rocciose: maggiormente sviluppato in altezza appena a ridosso del paese di Lumignano, il fenomeno si attenua progressivamente verso sudovest, fino ad estinguersi all’altezza di San Donato di Villaga.

L’altopiano sommitale, prevalentemente calcareo, è una successione di dolci ondulazioni, con depressioni e vallette doliniformi tipiche di un paesaggio carsico, alternate a modeste elevazioni: il Monte Lungo presso San Giovanni in Monte, alto appena 445 metri s.l.m., rappresenta la massima quota del rilievo.

Antica mappa dei Colli Berici

 

Alcune valli particolarmente sviluppate e ramificate incidono il complesso collinare: a sud, la Val Liona, che si restringe notevolmente all’altezza di Spiazzo e di Pederiva di Grancona, dividendosi poi nella Val dei Gazzo e nella Valle di Calto; a ovest, l’estesa sinuosità delle Valli di Brendola; a nord, le Valli di Sant’Agostino; a nordest, le Valli di Fimon e, a est, il Palù di Mossano, racchiuso tra i promontori di Montruglio e di San Pancrazio.
Le testate della Val Liona e delle Valli di Fimon, arrivando quasi a congiungersi presso San Gottardo di Zovencedo, nel cuore del rilievo, dividono idealmente i Colli Berici in due parti.
La porzione occidentale, più stretta, presenta a nord una conformazione piuttosto frastagliata, con propaggini più o meno ampie presso Altavilla Vicentina e Vicenza, mentre verso sud conserva l’aspetto di un piatto altopiano, che dal centro dei Berici digrada, con quote mai superiori ai 300 metri, in direzione di Lonigo e di Orgiano.
Qui, l’erosione ha smantellato pressochè completamente le formazioni rocciose più recenti, di età soprattutto oligocenica, cosicchè le forme carsiche insistono ora sui calcari marnosi e friabili dell’Eocene superiore, offrendo, data la facile erodibilità delle rocce, un paesaggio a morfologie molto dolci. Quella orientale, invece, è più tozza e rimane più elevata, con versanti anche molto ripidi fino a verticali, avendo conservato porzioni delle primitive superfici di spianamento, che gravitano sui calcari oligocenici, qui ancora ampiamente rappresentati.

Le Piccole Dolomiti Vicentine

Le Piccole Dolomiti, conosciute anche come Piccole Dolomiti Vicentine, sono una catena montuosa appartenente al gruppo delle Prealpi Vicentine, che si staglia tra l’altopiano dei Monti Lessini e l’altopiano di Asiago, delimitate a est dal Pasubio, mediante il Pian delle Fugazze. Sono situate al confine fra le province di Vicenza, Trento e Verona.
Montagne imponenti ma non vertiginose, con zone verdeggianti e pianeggianti, offrono paesaggi stupendi

Le Piccole Dolomiti percorrono una trentina di chilometri, svettando verso l’alto con Cima Carega a 2259 metri, maestose con la loro conformazione tipica dolomitica, caratterizzata da guglie, ripide gole e pareti scoscese.
Il loro nome deriva chiaramente dalle loro sorelle maggiori, le Dolomiti, a causa della dolomia che le costituisce e a cui si aggiunge l’aggettivo “piccole” per la loro altitudine inferiore.

Essendo i primi rilievi che si incontrano salendo dalla pianura veneta, nelle giornate più serene permettono meravigliosi panorami sui paesi sottostanti, sul mare Adriatico e sugli Appennini.

Le Piccole Dolomiti possono essere suddivise in tre sottogruppi dalle caratteristiche morfologiche ben definite e diverse fra loro: la Catena delle Tre Croci tra Recoaro e l’alta Valle del Chiampo: fra la Sella del Campetto e il Passo delle Tre Croci (o della Lora) – il Gruppo del Carega (2259 m), massima elevazione della zona: fra il Passo delle Tre Croci (o della Lora) e il passo di Campogrosso – il Gruppo del Sengio Alto: fra il passo di Campogrosso e il Pian delle Fugazze con il noto torrione del Baffelan, l’icona di tutti gli alpinisti vicentini, ed il caratteristico monte Cornetto. E’ la cerniera tra Pasubio e Carega.

ALTOPIANO DI ASIAGO

Volare alto e vivere piano. Possono bastare queste poche e semplici parole per descrivere la natura e lo stile di vita dell’Altopiano di Asiago 7 Comuni.

Vivere l’Altopiano, vivere in Altopiano, significa lasciarsi pervadere da questa filosofia.

Quella di una terra di montagna dalla forte identità culturale e da sempre aperta e accessibile, vuoi per la sua conformazione così speciale, vuoi per la sua storia unica di esperienza comunitaria.

Ogni comune, ogni centro abitato è un piccolo scrigno di tesori tutti da scoprire, di esperienze magiche da assaporare, a contatto con la natura e con le persone del posto.

 

 

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